Il 42% delle aziende che negli ultimi tre anni ha utilizzato gli incentivi del piano nazionale impresa 4.0 ha registrato in questo periodo un aumento del fatturato, a differenza di quanto accade tra quelle che non hanno  utilizzato questo strumento, dove al percentuale scende fino al 19%. E’ questo uno dei principali indicatori che dimostra come le misure messe in campo dal governo a partire al 2015 per la trasformazione digitale delle imprese abbiano ottenuto dei buoni risultati: tra questo il fatto che gli ordinativi interni hanno registrato nel 2017 un incremento pari al 10,8% sul 2016, per investimenti fissi lordi di circa 80 miliardi di Euro. Sono i dati dello studio realizzato da Deloitte e Nomisma, che per farei punto sul futuro del piano nazionale impresa 4.0 hanno scelto il convegno “La quarta rivoluzione industriale è il futuro”, aperto al mondo dell’industria, dell’impresa, dell’università e dell’economia digitale.

I dati evidenziano anche che se nel 2015 sono state circa 8mila le imprese che hanno usufruito del credito di imposta per ricerca e sviluppo, che sono arrivate a compensare 547 milioni di euro, già un anno dopo i numeri sono raddoppiati: 16 mila imprese per un miliardo e 283 milioni di euro. Andamento simile anche per il patent box, con le 4.600 richieste di ruling del 2015 che sono cresciute dell’85% nel 2016, per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di Euro, quindi 4,3 volte il valore del 2015.

Focus sulle piccole e medie imprese

Se i punti di forza del piano sono individuabili nelle tempistiche ridotte e nella certezza della misura incentivante, nella possibilità di finanziare tutte le fasi dello sviluppo progettuale e nella possibilità di combinare congiuntamente diverse misure incentivanti, tra le difficoltà si annoverano invece l’incertezza normativa, la complessità applicativa degli strumenti incentivanti e la scarsità di cultura e competenze aziendali. Soprattutto del campo delle piccole e medie imprese, che hanno più problemi a definire una strategia per guidare il processo di ricerca, sviluppo ed innovazione “attraverso – si legge in una nota – l’identificazione delle necessità dell’impresa, la focalizzazione su obiettivi a medio e lungo termine e la ricerca di connessioni con Università e Istituti di Ricerca”. Proprio di fronte all’innovazione, infatti, è estremamente importante poter contare su una cultura di impresa che parta da un approccio progettuale e che quindi sappia programmare gli investimenti.