Entro il 2024, ben il 25% delle aziende integrerà le data analytics sull’edge con le applicazioni cloud per abilitare i nuovi approcci di Industrial IoT. Non solo. Nello stesso tempo, il numero di processi operativi remotizzati crescerà dall’attuale 20% al 90% del totale, determinando la progressiva convergenza tra tecnologie informatiche (IT) e tecnologie operative (OT).

Idc, tramite le stime della sua Worldwide Edge Spending Guide, ce lo dice chiaramente: la strada è segnata. Il valore dell’edge computing per lo smart manufacturing si fa sempre più cruciale, non solo nel migliorare l’efficienza operativa della fabbrica ma, più in generale, nel potenziare l’efficacia delle strategie di business.

Il futuro? Implementare un’analisi dati remotizzata

E allora, come porsi davanti a questa esigenza sempre più pressante? Come implementare al meglio l’analisi dati remotizzata ai margini della rete aziendale, in modo da sospingere l’organizzazione verso modelli produttivi più moderni ed efficienti, versatili e sostenibili?

Sappiamo che gli impianti produttivi di nuova concezione sono ecosistemi complessi che producono un flusso continuo di dati. Una parte di questi record deve essere analizzata in tempi brevissimi, per alimentare il sistema di alert utile a ridurre la difettosità dei prodotti o migliorare la sicurezza degli operatori. Un’altra parte, invece, può essere inviata al cloud o al datacenter on premise per essere rielaborata in tempi successivi.

Fino a qualche anno fa la distinzione non era possibile, o era molto costosa, con il risultato che tutti i dati venivano inviati al datacenter congestionando le reti aziendali e compromettendo le performance degli ambienti analitici. Oggi è invece possibile affidarsi sistemi evoluti che sempre più spesso prevedono la dislocazione delle risorse di elaborazione sull’edge, ovvero sul perimetro della rete, abilitando nuove logiche di gestione della produzione e pianificazione della supply chain. Sono scenari che si fondano sulla capacità di monitorare da remoto la produzione e ottimizzare i processi operativi, contribuendo a realizzare direttamente sul campo le ambizioni della quarta rivoluzione industriale.

Realizzare sistemi tanto complessi, naturalmente, necessita di infrastrutture affidabili e funzionali. Le organizzazioni hanno bisogno di soluzioni che le allontanino dalle complessità delle “point network”: servono architetture unificate, in grado di raggiungere la ricchezza ai margini delle operazioni e trasformarla in valore aziendale. Servono sistemi di gestione unici per i diversi casi d’uso edge, dall’headquarter agli edge remoti. Servono una stessa funzionalità e modelli di sicurezza robusti in tutta la tua azienda, dalle sedi centrali alle filiali sino alle sottostazioni, alle sedi operative remote, alle flotte e alle risorse connesse in movimento. Servono soluzioni operative che consentano di connettere in modo sicuro il proprio edge per ridurre le interruzioni, integrare le energie rinnovabili e migliorare la resilienza della rete.

Serve, in altre parole, connettere tutte le reti con un’architettura comune e un approccio olistico alla sicurezza a livello aziendale.

Il consiglio di Cisco: “Sguardo a 360 gradi davanti alla sfida con l’edge”

Anche su questo fronte, Cisco è in prima linea. E da tempo lavora per intercettare le soluzioni più performanti per il business, nella consapevolezza che ogni realtà ha un “suo” bordo. Un suo edge. “Qualunque sia il tuo settore – spiega l’azienda -, devi disporre di sistemi e apparecchiature critici per monitorare, controllare ed estrarre dati da remoto e migliorare la qualità del prodotto o servizio che stai fornendo, riducendo così i costi operativi”.

Lo scenario è estremamente complesso. Come spiega la stessa Cisco, il confronto fra l’azienda e i propri “margini” si gioca su più piani: “Con così tanti casi d’uso e così tanti dati – spiega la società -, sappiamo che devi affrontare ostacoli significativi per trasformare quel vantaggio diversificato in potere”. Ecco perché lo sguardo dell’organizzazione deve estendersi a 360 gradi, verso ogni aspetto della sfida:

  • Complessità causata dalla frammentazione: un’impresa costretta a utilizzare più fornitori e distribuire più reti per ogni caso d’uso, nessuna delle quali progettata per accogliere facilmente le nuove tecnologie, impone la necessità di sostituire l’esistente per trarre vantaggio dalla innovazione;
  • Limiti delle risorse: ogni point network richiede una formazione unica e set di abilità che in genere hanno portato a sacche significative di conoscenze istituzionali specializzate. Inoltre, man mano che si integrano tutte queste reti e si sfrutta la conoscenza dei dati edge, aumenta la pressione sull’IT per mantenere e proteggere queste reti puntuali;
  • Vulnerabilità e rischi: la sicurezza diventa ogni giorno più importante. I fatti di cronaca recenti hanno riaffermato e sottolineato la necessità di una sicurezza estremamente rigorosa, poiché la digitalizzazione espone nuove aree che in precedenza non erano mai connesse a Internet, come i contatori delle utenze e i controllori del traffico. La sicurezza deve essere integrata nelle reti IoT, non aggiunta come appliance.

“Unite your edge” e il nuovo portfolio routing

Risolvere queste sfide significative è l’obiettivo che si nasconde dietro la  nuova linea di prodotti gateway e routing industriale IoT che Cisco mette in campo nell’ambito del programma “Unite Your Edge”. Il pacchetto raccoglie “il meglio della tecnologia aziendale di Cisco – spiega la società – e la nostra vasta base di conoscenze del settore e lo riunisce in una soluzione creata appositamente per qualsiasi caso d’uso”.

Tre le caratteristiche chiave del portfolio:

  1. Scalabilità: che si tratti di una sottostazione, di un traffic cabinet, di una stazione degli autobus o di un reparto di produzione, la tecnologia si adatta ad ogni ambiente
  2. Flessibilità: il portafoglio IoT è costruito per una durata di 7-10+ anni. Inoltre, i nuovi router offrono una modularità senza precedenti – Wi-Fi 6, 5G, 4G, Private LTE, FirstNet e Wi-SUN – per estendere ulteriormente i casi d’uso e la durata del prodotto;
  3. Sicurezza: è una funzionalità fondamentale di questo portafoglio di soluzioni. “I nostri router industriali – spiega Cisco – sono fisicamente a prova di manomissione, il software è autenticato e protetto e la crittografia di rete utilizza l’ultima generazione di protocolli di rete sicuri”. Inoltre, poiché gli ambienti ibridi e remoti diventano sempre più la norma, il pacchetto supporta l’accesso remoto sicuro per operazioni e monitoraggio/assistenza delle apparecchiature.