Il lockdown ha messo sicuramente a dura prova la stabilità della rete Internet italiana, a causa dell’improvviso aumento dei volumi di traffico. Riportando così al centro del dibattito la necessità per tutti, imprese e consumatori finali, di avere  disposizione una rete sicura e performante che possa abilitare nuovi servizi.

Secondo Cisco, che ha recentemente messo a confronto sul tema alcuni dei principali provider Internet italiani, occorrerà fornire agli operatori ed in accordo coi loro CTO reti sempre più sicure, automatizzate, per assicurare “business continuity” e velocità. Si tratta anche di lavorare a reti che realizzino finalmente la convergenza dei servizi 5G e FTTH (Fiber To The Home), offrendo velocità che possano continuare a crescere, così da sostenere la digitalizzazione del Paese, a costi sempre più competitivi. Gli operatori sembrano pronti a raccogliere questa sfida: TIM, ad esempio, sta investendo su una tecnologia ALL IP, ad elevata automazione, di tutta la sua infrastruttura di rete (dall’accesso alla backbone).

Questa dotazione infrastrutturale è considerata la base per abilitare a livello della “periferia” della rete tutte le potenzialità del 5G e, più in generale, dei servizi digitali che si sono rivelati così importanti in questi mesi di emergenza sanitaria.

Proprio la recente crisi, secondo WIND TRE, dimostra quanto sia necessario continuare a crescere in velocità e capacità investendo sul 5G. Il gruppo ha così deciso di mantenere il suo impegno nello sviluppo di questa tecnologia: attualmente sono nello stadio finale di test gli aggiornamenti software necessari per l’avviamento di questa connettività. Resta comunque cruciale il ruolo della fibra: la strategia WIND prevede di portare la connessione in fibra a tutte le loro stazioni mobili per abilitare l’edge computing e altre applicazioni.

Fastweb, invece, guarda alla possibilità di sfruttare con il 5G la connettività Fixed Wireless Access, che dovrebbe garantire una capillarità territoriale molto più veloce rispetto alla posa di una infrastruttura in fibra ottica completa. L’obiettivo è arrivare a raggiungere 8 milioni di clienti in tempi rapidi.

L’impegno di Vodafone è invece concentrato soprattutto sull’automazione della rete, in piena ottica “software defined networking” :  a livello di gestione della rete, algoritmi e software in grado di rilevare e filtrare allarmi, offrendo così agli operatori una visione chiara di situazioni di rischio e potenziali cause dei problemi rilevati, ottimizzando così il lavoro di controllo e manutenzione.