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Più che un problema tecnologico, nelle imprese la collaboration è un problema culturale. E di consapevolezza.
Del Brenta è una tipica azienda del manifatturiero e del Made in Italy. Con sede principale a Perarolo di Vigonza e una seconda sede a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), Del Brenta crea, progetta e produce tacchi, zeppe e plateau per il mondo calzaturiero e annovera tra i suoi clienti i più importanti brand del settore sia in Italia sia sui mercati internazionali.

Racconta Stefano Bezzon, direttore innovazione della società: “Come molte aziende, anche utilizziamo l’ERP per connettere tutta catena di produzione, con l’obiettivo di tracciare chi segue una determinata funzione e essere certi che ognuno faccia la propria parte per incrementare l’efficienza complessiva. Ma proprio nel tracciare il nostro processo di produzione, ci siamo resi conto di quanto tempo veniva sprecato nelle comunicazioni e nel trasferimento di informazioni”.
Nel post nel quale racconta la sua case history, Bezzon racconta di un va e vieni di clienti per partecipare a meeting dedicati alle fasi di design, parla di comunicazioni limitate alle sole email.
“L’effetto – scrive Bezzon – era una inefficienza diffusa accompagnata da perdite di comunicazioni. Per tacer del fatto che quando si trattava di file di progettazione, sembrava impossibile poter lavorare in un’ottica di real time collaboration”.

Del Brenta: una case history che unisce Made in Italy e collaboration

La consapevolezza di questi limiti organizzativi è quella che ha spinto Del Brenta a cercare una tecnologia che le consentisse di consolidare i processi e di cui potesse beneficiare l’intera organizzazione.
“Con un mantra in mente: non scegliamo mai una tecnologia perché è cool o di moda. La discriminante per la scelta è che lo strumento sia utile e che aggiunga valore all’azienda”.
Per comprendere quale tra le tante soluzioni facesse effettivamente al caso suo, Del Brenta è partita dall’analisi dei processi.
“Portare un tacco dal concept fino alla sua effettiva creazione richiede una forte collaborazione tra tanti team differenti, a partire dall’accounting ai sales, dalle operation alla logistica. Di fatto – scrive sempre Bezzon – nel processo che porta al prodotto finale, tutta l’azienda deve lavorare insieme ed è necessario poter fare affidamento su un processo di comunicazione efficiente tra azienda, clienti e fornitori, con il duplice obiettivo di ridurre gli sprechi e i tempi di delivery”.
La scelta è caduta su Cisco Webex, già Cisco Spark, che per Del Brenta coniuga la completezza delle funzionalità con l’usabilità, senza trascurare gli aspetti di sicurezza e affidabilità, sicuramente superiori agli standard garantiti da mail e conversazioni telefoniche.
I benefici, secondo Del Brenta, sono chiari e tangibili: si va dalla collaborazione real time sui file CAD, in modalità condivisione schermo, alle conference call che sostituiscono lunghe trasferte: “Il nostro chief operation officer non deve più spostarsi per controllare lo stato della produzione e il risultato non si misura solo in un risparmio di tempo, fattore estremamente critico in un settore come quello del fashion, e denaro, ma anche nella diminuzione degli errori nei processi di produzione”.
E non si tratta di una percezione, ma di un dato di fatto.
Prima dell’adozione di Cisco Spark il tasso di errore era del 10 per cento, ora, a distanza di qualche mese, è sceso all’1%.

Un progetto in espansione

L’adozione di Cisco Spark è partita gradualmente in azienda, fino a toccare tutti i dipartimenti.
La seconda fase, ancora in corso, punta a una estensione della soluzione presso le sedi dei clienti, cui verrà riservata una linea dedicata, così da garantire una connessione diretta in un solo clic.
Oltre a Cisco Spark, il progetto prevede anche l’adozione della Spark Board, di cui Bezzon apprezza soprattutto il fatto che tutti i contenuti siano immediatamente disponibili a tutti i partecipanti al meeting, e dei video endpoint Cisco DX80, così che i clienti possano mostrare i dettagli dei loro requisiti direttamente al team di produzione, così da poter lavorare direttamente sui progetti e sulle modifiche senza troppe intermediazioni.
“E questo aspetto, quando si tratta di lavorare con i nostri clienti di Parigi, Londra o New York, si traduce in una accelerazione dei tempi di approvazione dei progetti e di delivery dei prodotti”, spiega ancora Bezzon.
Il progetto, come detto, non si è esaurito.
Del Brenta sta lavorando all’integrazione delle API di Cisco Spark con il proprio ERP, con l’obiettivo di poter aggiornare in real time e in modalità push tutte le persone in azienda su quanto succede, riducendo ulteriormente il tempo necessario al reperimento delle informazioni.